Don Matteo Coppola,
nato a Napoli il 26.04.39, al Rione Luzzatti, dove il
papà Raffaele lavorava nella SEBN, Cantieri navali
napoletani, come capo del Bacino galleggiante; e, quando
alla fine della seconda guerra mondiale l’abitazione
della famiglia fu distrutta dai bambardamenti, la
famiglia si trasferì a Vico, dove attualmente risiede.
Ha frequentato le scuole medie e ginnasiali presso il
Seminario di Sorrento; il liceo nel Pontificio Seminario
di Salerno e la Teologia nella Pontificia Facoltà
Teologica “San Luigi” a Posillipo, presso i PP. Gesuiti,
dove si è laureato in Sacra Teologia, con la tesi:
“Indagine storico-sociologica sulla Diocesi di Sorrento,
sui Seminari di Vico Equense e Sorrento e sulle
vocazioni al clero diocesano dal 1700 al 1950.
E’ stato ordinato sacerdote nella Chiesa della SS.
Annunziata, ex-cattedrale di Vico Equense dall’allora
Arcivecovo di Sorrento Mons. Carlo Serena.
Dopo un breve periodo di vice-parroco a San Ciro, fu nominato Parroco a
Pacognano, dove è rimasto fino al giugno del ’72. Dal
giugno del ’72 al 30 ottobre del ‘79, Parroco di San
Renato a Moiano e dal ‘79 al 10 marzo del ‘02 Parroco di
San Giovanni Evangelista a Bonea; e da allora Rettore
della Chiesa SS. Annunziata , ex-cattedrale di Vico
Equense.
Dal ’64 al 66 ha insegnato Lettere (italiano, latino,
storia e geografia) nelle Scuole Medie del Seminario di
Sorrento. Dal ’68 al ‘72, Professore di Religione presso
l’Istituto “Apostole del Rosario” a Meta di Sorrento; e
dall’’80 al ‘98 Professore di Religione presso
l’Istituto Professionale Alberghiero di Stato “ De
Gennaro” di Vico Equense.
Durante il periodo estivo dal ’65 al ‘69, è stato
Cappellano di bordo sulle navi di linea e di crociera “Irpinia”,
“Sidney”, “Roma” e “C. Colombo”; e nell’estate del ’70
ha sostituito il Parroco di Vottem a Liegi nel Belgio.
La sua passione per la lingua napoletana è cominciata
nel Seminario con la lettura delle poesie del grande
Salvatore Di Giacomo e di F. Russo, delle poesie e
commedie dei De Filippo, delle poesie e commedie di R.
Viviani e di altri poeti napoletani, come
Eduardo Nicolardi, Ernesto Murolo, Pasquale Ruocco,
Totò, E.A Mario, Libero Bovio, Giovanni Capurro ecc.
che l’hanno resa così famosa.
Nelle varie parrocchie dove è stato aveva costituito
una piccola filodrammatica di giovani che, durante tutto
l’anno rappresentavano commedie napoletane di
Scarpetta, di Viviani e di E. De Filippo; e, in quelle
occasioni ha avuto modo di esercitarsi anche nella
scrittura del napoletano dovendo scrivere su matrici del
ciclostile le varie parti da assegnare ai vari
interpreti delle commedie.
L’amore per la Parola di Dio lo ha spinto a tradurre,
in questa lingua stupenda, tutta la Bibbia.
Prima di iniziare ha fatto un’accurata ricerca, e,
vedendo che nella lingua napoletana nun esisteva una
traduzione di tutta la Bibbia, che è il libro sacro per
eccellenza, tradotto in tutte le lingue del mondo e in
vari dialetti dell’Italia, ha pensato di diffondere
questa Parola di Dio nella lingua napoletana, lingua che
più si avvicina alla lingua ebraica in quanto non ha
concetti astratti e che, per la sua freschezza e
immediatezza, è la più idonea a rendere attuale la
parola di Dio.
Prima di iniziare ha fatto uno studio particolare
sulla lingua usata da Salvatore Di Giacomo e, per la
traduzione ha avuto come modello proprio Di Giacomo e
come vocabolario napoletano quello di F. D’Ascoli.
Ha pubblicato già quattro volumi della Bibbia e,
l’anno venturo, a Dio piacente, pubblicherà l’ultimo
volume, che sarebbe il II della collana.
Attualmente sta lavorando a tradurre altre opere con
l’intenzione di pubblicarle.
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